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giovedì 15 maggio 2008

EROTISMO......
Diciamolo subito:
se non esiste una grande letteratura erotica, l' erotismo è presente nelle grandi opere letterarie. Un letteratura specializzata in cui l' erotismo sia avulso da un contesto vitale rimane povera. Un testo letterario è tanto più ricco, quanto più integra una pluralità di livelli d' esperienza. E se in questo contesto l' erotismo gioca un ruolo primario, si può veramente parlare di letteratura erotica. Un esempio contemporaneo? Uno dei grandi romanzi moderni, Lolita di Nabokov. Qui l' erotismo ha un ruolo primario, ma accanto a molti altri ingredienti di importanza analoga, in un contesto di grande complessità - come avviene del resto per l' esperienza erotica nella vita. E c' è un' aperta esaltazione della pulsione sessuale, della fantasia erotica, delle fantasmagorie, del diritto al piacere.I confini tra erotismo e pornografia si possono definire solo in termini estetici. Potremmo chiamare erotica tutta la letteratura che fa riferimento al piacere sessuale, e raggiunge un determinato coefficiente estetico; quando però rimane al di sotto di quel minimo che consente di classificare un testo tra le opere artistiche, si tratta di pornografia. Quando la materia prevale sull' espressione, un testo potrà essere clinico o sociologico, ma non avrà valore letterario. L' erotismo comporta un arricchimento dell' atto sessuale e del contesto in cui ha luogo, grazie alla cultura e alla forma estetica. L' elemento erotico sta nel circondarlo di uno scenario, di una teatralità che senza eludere il piacere del sesso aggiunge ad esso una dimensione artistica.Questo tipo di letteratura ha raggiunto il suo apogeo nel XVIII secolo, epoca dalla quale ci vengono testi di grande valore artistico, dotati di una carica erotica che oggi si è persa. Per gli autori di allora, quel genere di scrittura, con la rivendicazione del piacere sessuale e la riverenza per il corpo, costituiva un atto di ribellione, una sfida al potere costituito. Perciò quegli scrittori erano pensatori rivoluzionari. Diderot, ad esempio. O Mirabeau, che dal carcere scriveva a Sophie de Monnier lettere di forte contenuto sessuale. Questi scritti erano per lui parte integrante di una lotta per la trasformazione umana, per la riforma sociale. Il caso più estremo è quello del marchese de Sade - benché non credo si possa dire che nei testi di Sade si esalti il piacere erotico. Le sue dimostrazioni sessuali hanno un che di intellettuale, di ossessivo, fin quasi al fanatismo.Nel XIX secolo, l' erotismo si trasforma in un raffinatissimo gioco. E nel XX si banalizza, diventa superficiale, prevedibile; si commercializza, nel senso peggiore del termine. Non genera ormai più alcuna sperimentazione formale, e perde la sua carica critica - tranne in casi eccezionali come quello di Bataille. Gli scritti di Georges Bataille sono graffianti; sfidano le ultime convenzioni. E sono al tempo stesso lugubri, sinistri; esprimono perversione, più che apertura al piacere. Ma Bataille è anche uno degli scrittori moderni in cui l' erotismo si accompagna a una grande audacia artistica.La liberalità dei costumi, che pure per la società è un progresso morale, ha sempre giocato contro la letteratura erotica. Ha privato l' erotismo di quella carica anticonformista, di sfida alla morale costituita che aveva quando i libri di palese contenuto erotico si leggevano di nascosto. Scrivere un libro erotico è oggi molto più difficile che in passato, poiché non c' è più la censura da affrontare, mentre il rischio è cadere nella banalità, nello stereotipo. La permissività è tale che tutto è accettabile e accettato. L' effetto "scandalo" è scomparso. Ora è sorto un erotismo di lusso, raffinato come un gioco elegante, di cui troviamo un buon esempio nelle opere di André Pieyre de Mandiargues: scritte benissimo, estremamente raffinate, con un afflato poetico un po' surreale.Nel mondo di lingua spagnola la letteratura erotica in quanto tale è quasi assente. E' esistita in passato, forse in risposta a una fortissima tradizione repressiva. La letteratura moderna annovera testi di una grande libertà d' espressione, insolenti fino alla volgarità. Ma l' erotismo è un' altra cosa; esige una certa raffinatezza. L' erotismo non appartiene alle società primitive, poiché richiede un' evoluzione della forma, oltre all' acquisizione di grandi spazi di libertà per l' individuo. Solo in un contesto del genere la relazione sessuale può trasformarsi in gioco, in teatro, in cerimonia con i suoi riti, e acquistare una connotazione artistica. L' amore si pratica allora come uno spettacolo, attorniato da forme. Ciò non avviene in culture fortemente repressive o represse, e a maggior ragione neppure nelle società primitive.Ho scoperto la letteratura erotica per caso, quand' ero studente universitario. Avevo trovato un lavoro al Club Nazionale di Lima: un Club molto attivo, frequentato da gente ricca. Il mio professore di storia, che era anche bibliotecario presso quel club, mi assunse per due ore al giorno come suo assistente, con il compito di redigere le schede dei nuovi acquisti. C' era la collezione completa di Les Maîtres de l' Amour, una collana francese curata da Apollinaire, che aveva scritto anche molte delle prefazioni, sempre con grande erudizione e a volte non senza ironia. Ho scoperto così la tradizione erotica al più alto livello letterario: Sade, Restif de la Bretonne, John Cleland, Sacher-Masoch, i tre volumi delle memorie di Casanova... C' era proprio tutto. Per qualche tempo ho pensato, con un certo candore, che fosse quella la vera rivoluzione. Avevo un' idea alquanto ingenua del potere della letteratura erotica.Per qualche tempo mi sono dedicato alla lettura di questi libri con grande passione. Soltanto in seguito ho scoperto il loro grande limite: la monotonia. I rapporti sessuali, che pure arricchiscono straordinariamente la vita, sono limitati. Per quanta intelligenza si ponga nel rinnovarli, si svolgono sempre in un ambito determinato. Da qui l' estrema monotonia dei testi esclusivamente erotici, destinati a cadere nella routine del prevedibile. Perciò l' erotismo migliore si trova in opere ove non costituisce l' unico tema, ma un ingrediente all' interno di un mondo diverso e complesso. E questo ci riporta alla grande letteratura. Si può ben dire che senza erotismo raramente un' opera letteraria è grande; e per converso, è difficile che vi sia grandezza in un testo esclusivamente erotico.In alcuni romanzi di per sé non erotici vi sono episodi in cui l' eros ha una carica tale da farli divenire veri e propri crateri nel contesto della narrazione, nell' immagine che la sintetizza. Ad esempio, in Splendori e miserie delle cortigiane di Balzac, l' autore descrive, durante un viaggio in diligenza, una passeggera e un giovane seduto di fronte a lei. Le asperità del terreno sballottano i viaggiatori gli uni contro gli altri, e il giovane si sente sfiorare a un tratto dalle ginocchia della giovane donna. Non dimenticherò mai la descrizione meravigliosa di quel tocco leggero, in quella nervosa clandestinità. Queste vampate erotiche nel contesto di una narrazione hanno per me un' importanza cruciale. Ho sempre avuto l' idea di curare un' antologia dell' erotismo non voluto, non deliberato. E' un progetto che continua a inseguirmi. Qualcosa nel genere dell' antologia dell' umorismo nero di André Breton, o dell' antologia del fantastico di Roger Caillois. Potrebbe essere una selezione preziosa, con testi molto sensuali tratti da libri nient' affatto erotici di per sé, e difficilmente concepibili come tali: alcuni scritti religiosi ad esempio, quelli dei mistici. Molte opere di San Juan de la Cruz si potrebbero interpretare in chiave erotica. A leggerle con spirito laico, possono risultare straordinariamente stimolanti. E lo stesso vale per il Cantico dei cantici. Altro frammento dell' antologia: le prime pagine di Moby Dick, uno dei libri che ho sempre a portata di mano. Vi si descrive lo strano rapporto tra due personaggi maschili, il narratore e un indio, che dormono fianco a fianco nella stessa casa. Apparentemente tutto questo è puro, senz' ombra di erotismo, ma un lettore malizioso - e lo siamo tutti - può trovare molto strana la convivenza di questi due personaggi, che stabiliscono una sorta di fratellanza carnale - anche se non è menzionata neppure l' ombra della possibilità di un rapporto omosessuale. Altro brano da citare: il monologo di Molly Bloom nell' Ulisse di Joyce, con tutta la sua carica erotica. Sono pagine di una forza straordinaria, per l' incredibile sensualità di Molly, che emana da quel monologo come una specie di effluvio seminale.-
MARIO VARGAS LLOSA

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