Aranciu

ATTENTION


This is a non commercial, non professional blog. All images taken from the Internet are assumed to be in the public domain. In the event that there is still a problem or error with copyrighted material, the break of the copyright is unintentional and the material will be removed immediately upon request (post comment or e-mail).


giovedì 15 maggio 2008


...Il Belpaese bigotto e perverso

Lo sappiamo: le presunte porcherie del professore Marcelletti con una bambina di tredici anni apparentemente non c' entrano nulla con i cardinali Ruini e Bertone. E le tante notti travestite, non solo quelle del brasiliano d' Italia Ronaldo, a prima vista non hanno niente a che fare con le omelie del Papa contro la "194". Ci mancherebbe. È però vero che, ossessionati dalla legge sull' aborto e convinti che la sessualità sia una branca della teologia, i cattolici neointegralisti neppure si accorgono della devastazione che è stata fatta del paesaggio erotico nazionale, e soprattutto della rêverie dei nostri maschi. E figuriamoci se, perduti nel loro caleidoscopio di moralismo bigotto, pensano di portare sulle proprie spalle un po' di responsabilità per l' evoluzione del peccato italiano da tollerato condimento dell' anima cattolica a vortice di malattie sessuofobiche, impensabili per la generazione che era cresciuta con il mito della vichinga e si ritrova oggi con i pedofili e i transessuali. Alla fine, solo noi laici senza ideologie restiamo a bocca spalancata ogni volta che la cronaca apre, più o meno lecitamente, uno squarcio sui vizi privati delle nostre eccellenze: dal grande e bravissimo cardiochirurgo, appunto, al coccolato calciatore simbolo del calcio meneghino, europeizzato e italianizzato fra Madrid e Milano; dal politico, per bene e di sinistra, tentato dal transessuale al ricco e affascinante ereditiero Fiat che si rilassa con un travestito.Al giudice che gli chiedeva conto, l' italianizzato Ronaldo ha detto: «Non mi ero accorto che erano viados, pensavo fossero ragazze». E il giudice: «Ma che erano tre se ne sarà accorto. Lei festeggia con tre ragazze tre?». Legga, il cardinale Bertone, i verbali della famosa notte brava dell' onorevole Mele: «Mi costrinse a chiamare il mio ragazzo per riferirgli che stavo facendo sesso con lui, voleva che chiamassi solo maschi o un pornodivo (...)». Cosa è dunque accaduto agli italiani? Perché hanno sostituito il vecchio adulterio, l' abbandono del tetto coniugale e la poligamia con tutta questa robaccia, con la pedofilia, con i vizi più strani, e proprio lì dove non te li aspetti, come nel caso del grande chirurgo Marcelletti che ti immagini magari venale perché svolge una professione strategica che affronta appunto il cuore del problema, ma non lo sospetti vizioso e ridotto a bestia. Pensi a Christian Barnard e ai primi trapianti, alla sua passione per le donne belle, alle auto veloci e ai bei vestiti, al fascino di gente riverita che ha potere ma che non approfitta della soggezione che incute; non trasforma la devozione in prostrazione, specialmente sessuale. Nella posizione di grande privilegio non sospetti il verme. Nel pilota d' aereo non intravedi l' alcolista, nel fisico nucleare non immagini il piromane, nel ginecologo non temi lo stupratore. Pensi che abbiano tutti un fascino latino, che siano appunto dei latin lover, degli adulteri e non dei pervertiti, degli sfacciati peccatori e non dei sordidi viziosi. Chi ha portato gli italiani, per dirla con i sapienti tomisti, dall' illicitus coitus cum uxore vel marito alterius alla spudoratezza della perversione? L' adulterio, come tutti capiscono, era la disputa maschile sul corpo della donna. Il rifiuto dell' adulterio sta alla base della civiltà occidentale: l' odissea dei sensi, vissuta da Penelope contro ogni tentazione adultera tramata dai Proci. E, ancora oggi, ci sono posti nel mondo dove si spara e si ammazza per un adulterio. Anzi alcuni pensano che la linea discriminante dello scontro di civiltà sia proprio l' adulterio che in Occidente è stato derubricato da peccato mortale (il 9° comandamento) a peccato ultraveniale e forse persino a non peccato, a sbadataggine, mentre in Oriente è ancora l' onore dell' uomo custodito nel grembo della donna e risarcito con la lapidazione. Ebbene, l' Italia che fu il paese delle adultere e dei cicisbei, che fu la patria del peccato latino, oggi si colloca al di là di questa discriminante, come una specie di Babele, con uno statuto a parte, quello della bizzarria sessuale. Non che prima non ci fossero vizi immondi. Ma erano lì, nascosti e gestiti da personalità aberrate. Oggi l' aberrazione è diventata normalità. In passato c' erano alcuni fiori selvaggi, come Pasolini per esempio, di grande forza ma anche di grande difformità. Erano fiori che trasgredivano la misura, nel bene e nel male: viziosi per eccesso di umanità. A seguire la cronaca, gli italiani sono tutti come Pasolini senza avere scritto né fatto nulla d' importante o di eccezionale. Siamo diventati un popolo di trasgressori, tutti cittadini della Salò di Pasolini, tutti a provare azzardi e a cercare sapori forti, tutti tentati dai brividi, tutti innamorati delle porcherie, con una deformazione del carattere antropologico nazionale: dal mito del maschio italiano al mito del porco italiano. Ebbene, una parte della responsabilità ce l' ha sicuramente quel laboratorio di Frankenstein che è stato ed è tornato ad essere il neointegralismo cattolico. Una vecchia saggezza cristiana ci fa pensare che i buoni preti italiani sapranno ancora una volta smascherare, dietro le sembianze degli asceti, i nevrotici che legittimano o nascondono intrallazzi sessuali. Accade sempre così quando si scarica Dio sul sesso, quando si considera il sesso come una molla sulla quale mettere Dio a sedere: da un parte c' è il fuoco del divieto e dall' altra c' è quello del vizio, da un lato la dottrina infuocata e dall' altro la società infoiata. Da una parte le prediche sessuofobiche e dall' altra la tv più cattolica e più sporcacciona del mondo. Da una parte l' amputazione innaturale e dall' altra lo stupro. Da una parte la repressione e dall' altra le manie dei turisti sessuali in Thailandia o a Cuba. Da una parte Ruini e dall' altra Marcelletti. Non è dunque per generosità e neppure per pietà che dinanzi a tutti i Marcelletti d' Italia invochiamo uno scarto fantasioso del nostro diritto. È possibile che Marcelletti, chirurgo bravissimo e amato dalla gente, abbia a sua volta bisogno di cure mediche, di cure forzate. Se così fosse, il nostro Diritto potrebbe immaginare non una condanna che, oltre a renderlo sessualmente inoffensivo, gli togliesse i ferri dalle mani e dunque ci privasse del suo talento, della sua eccellenza chirurgica. Forse bisognerebbe destinarlo alla chirurgia forzata, oltre che alle cure forzate, vale a dire condannarlo ad operare gratis per conto dello Stato, a risarcire la società con quel molto che sa fare. Sarebbe un buon inizio per fronteggiare laicamente i sempre più numerosi e orribili delitti sessuali che sono l' altra monnezza dell' Italia di nuovo frastornata dai moralisti. - FRANCESCO MERLO

Nessun commento:




Informazioni personali

Palermo, Italy
Non amo avere rotti i coglioni...e ...e detesto chi non li ha....