Aranciu

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venerdì 1 febbraio 2008




Il colore viola.
Nasce dalla mescolanza del rosso e il blu
e che quindi costituisce una sintesi delle qualità simboliche connesse ai due.
Così che la passione, la violenta irruenza del rosso,
incontrando la tranquillità e la trascendenza del blu
genera la temperanza del viola.
Per Jung questo colore indica essenzialmente l'unione di due nature di corpo e di spirito,
di rosso e d'azzurro,
da cui discende il carattere duplice e complesso della tonalità,
che lo rendono simbolo di androginia,
di trasformazione alchemica e del dualismo della psiche.
E' il colore della metamorfosi, e della transizione .
Nella visione di Steiner il viola è:
..."il supremo nucleo metafisico che ne sottolinea la complexio oppositorum,
la dimensione che va oltre quella fisica,
la natura sfuggente ed inafferrabile, l'aspetto trascendente."
Ha elevate facoltà psichiche.
Preferito dai bambini dalle donne incinta e dalle personalità immature
Il viola è il colore della tristezza e del dolore,
per questo in quaresima i paramenti delle chiese cristiane sono di color viola.
Esso conferisce spiritualità, ma anche un interesse vivissimo al mistero ed all'occulto,
perciò esso testimonia per una predisposizione alla divinazione esoterica
ed alla forza medianica.
Indica l'unione degli opposti e la suggestionabilità.
Conferisce inoltre genio creativo ed una simpatica vena oratoria.
Anche il viola è colore riposante,
ed apporata un benefico rilassamento alle persone tese o eccessivamente stanche.
E' legato a Nettuno.
Per quanto riguarda la psicoanalisi invece,
il colore viola è legato al complesso edipico,
infatti le persone che prediligono questo colore,
hanno grandi tensioni talvolta inconsciamente sessuati,
nei confronti del genitore del sesso opposto.
Il viola va considerato anche per la sua natura crepuscolare,
per le tonalità che possono virare al magenta
e oscurare ogni luminosità suggerendo, secondo Goethe,
scenari apocalittici, sentimenti cupi, terrore.
Ecco che emerge il colore della sofferenza e del lutto,
del sacrificio e della penitenza non di rado accostato alla sventura,
come viene ampiamente percepito ed utilizzato in molte culture e tradizioni.
In natura il colore viola nella sua frequente identificazione col fiore della violetta,
diventa tonalità satura e profonda che,
dello stesso fiore evoca le qualità: lo stare nascosto tra l'erba che suggerisce timidezza,
l' intenso profumo indice di seduttività e fascino,
la forma semplice ed essenziale che richiama la grazia ed il valore dell'estetica.
Ed è proprio in forma di fiore o di gemma
che più facilmente si ritrova il viola nei sogni,
a simboleggiare aspetti legati al fascino e al carisma personale,
o ad enfatizzare il dolore e la sofferenza,
la privazione, la mancanza,
ad indicare la possibilità o la necessità di una visione
che vada al di là della superficie
e si nutra delle suggestioni trascendenti del terzo occhio,
che si protenda verso il superamento del quotidiano, dell'ordinario, del materiale.
Le proprietà del blu-viola
Anche il blu-viola è un colore nemico dei tumori
e delle patologie cardiovascolari e amico della vista,
dei capillari sanguigni e di una corretta funzione urinaria. Sono le antocianine, phytochemical con potere antiossidante, a combattere le patologie della circolazione del sangue, della fragilità capillare, e prevengono l’aterosclerosi provocata da alti livelli di colesterolo e inibiscono l’aggregazione piastrinica.
Tra i prodotti del gruppo blu-viola,
il ribes e il radicchio sono ottimi antiossidanti
perché ricchi di vitamina C
e protagonisti nella formazione della carnitina
e del collagene.
I frutti di bosco curano invece la fragilità dei capillari
e prevengono le infezioni del tratto urinario.
E ancora: nel blu-viola ci sono alimenti ricchi di fibra
e di carotenoidi, attivi contro tumori,
patologie cardiovascolari incluso l’ictus,
cataratta, invecchiamento cellulare,
patologie neurodegenerative e invecchiamento cutaneo.
Amaro sì, ma buono per la salute.
Nel radicchio c’è il betacarotene,
precursore della vitamina A
che interviene nella crescita,
nella riproduzione e nel mantenimento dei tessuti,
nella funzione immunitaria e nel meccanismo della visione. Il radicchio inoltre, come fichi, ribes, more e prugne, contiene il potassio che protegge il tessuto osseo
e diminuisce il rischio di patologie cardiovascolari
e l’ipertensione. Di magnesio sono ricche le melanzane povere invece di calorie.
I frutti di bosco sono amici di un intestino sano con la loro fibra solubile che regola l’assorbimento
degli altri nutrienti
e alimenta la flora microbica intestinale.
Curiosità:
L’arrivo della melanzana in Italia risale al XVIII secolo,
ma veniva coltivata da oltre 4.000 anni in India.
Credenze popolari le hanno attribuito difetti e virtù.
Si pensava che mangiarne tante portasse alla pazzia
(da cui il nome “mela insana”) o,
invece, che avesse poteri afrodisiaci e magici.
Durante la seconda guerra mondiale, le sue foglie,
essiccate e sminuzzate, sostituivano l’introvabile tabacco. Il mirtillo un tempo era occasione di festa con le domeniche dedicate alla raccolta di frutti di bosco, ai corteggiamenti e alle danze. Erano le “domeniche del mirtillo”.

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