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giovedì 29 novembre 2007






Dal libro dell'australiano Thomas Keneally" La lista".

L'industriale tedesco Oskar Schindler,

in affari coi nazisti,

usa gli ebrei dapprima come forza-lavoro a buon mercato,

un'occasione per arricchirsi.

Gradatamente, pur continuando a sfruttare i suoi intrallazzi,

diventa il loro salvatore,

strappando più di 1100 persone dalla camera a gas.

È il film più ambizioso di S. Spielberg e il migliore:

prodigo di emozioni forti, coinvolgente, ricco di tensione,

sapiente nei passaggi dal documento al romanzesco,

dai momenti epici a quelli psicologici.

La partenza finale di Schindler è l'unico cedimento alla drammaturgia hollywoodiana,

alla sua retorica sentimentale.

L. Neeson rende con grande efficacia le contraddizioni del personaggio.

L'inglese R. Fiennes interpreta il paranoico comandante

del campo Plaszow come l'avrebbe fatto Marlon Brando 40 anni fa.

Memorabile B. Kingsley nella parte dell'ebreo polacco,

contabile, suggeritore e un po' eminenza grigia di Schindler.

7 Oscar:

film,

regia,

fotografia di Janusz Kaminski (in bianconero, tranne prologo ed epilogo),

musica di John Williams,(sua l'interpretazione dal vivo,STRAORDINARIA,che potrete ascoltare e vedere cliccando sull'url a inizio post )

montaggio,

scenografia e sceneggiatura.

Il rosso del cappottino della bambina che cerca di sfuggire al rastrellamento

è una piccola invenzione poetica,

un esempio del modo con cui gli effetti speciali

possono diventare creativi.

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Non amo avere rotti i coglioni...e ...e detesto chi non li ha....